Workshop esperenziale.
Lasciamo parlare le immagini, questo caledoiscopico snodarsi di performance tra l'improvvisazione e l'interpretazione guidata. Consideriamo la "consapevolezza" come una riflesso della coscienza, che situa questa ad un livello gerarchico superiore, osservata in un approccio di metacategorizzazione. Tradotto significa osservarzi al crocevia di possibilità altre. Differenti da quelle conosciute. Lo specchio viene rigirato ed è ciò che è dentro a specchiarsi sulla superficie del fuori.
Il contesto diventa significanrte quanto il testo e in bilico, sopra, maldestro ed autentico l'attore drammaterapico. Prima che inizi la sua performance, gli ricordiamo l'etica comune a qualunque attore, quella implicità in qualsiasi atto del darsi che in qualche modo costringe l'altro all'ascolto e poi quella più specifica in drammaterapia, dove si è osservati interpreti del personaggio e di noi stessi. Ringraziamo ospiti ed attori.
Il Teatro un giorno ti incontra per strada o nella semioscurità di una sala. Ti spoglia di quanto sapevi, senza farti restare nudo. Ti fa riconoscere dietro le tue maschere ed annulla la distanza da esse. Ti restituisce all'umiltà dell'ascolto. In questo luogo, sei invitato a darti quale sei, uno in più dei centomila personaggi già incontrati.
martedì 21 giugno 2011
Workshop Drammaterapia, Consciousness vs Awareness: breve briefing
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La difficoltà sta nel darsi, autenticamente e incondizionatamente, con le proprie difficoltà che come funi indistricabili non permettono movimenti "nuovi", ma solo quelli vecchi e conosciuti. Come la strada per andare al supermercato o al lavoro, che facciamo senza doverci minimamente pensare.
RispondiEliminaLe capacità personali possono aiutare, ma l'autenticità è un'altra cosa... Nero