Il Teatro un giorno ti incontra per strada o nella semioscurità di una sala. Ti spoglia di quanto sapevi, senza farti restare nudo. Ti fa riconoscere dietro le tue maschere ed annulla la distanza da esse. Ti restituisce all'umiltà dell'ascolto. In questo luogo, sei invitato a darti quale sei, uno in più dei centomila personaggi già incontrati.

mercoledì 6 aprile 2011

Drammaterapia, la Figura & lo Sfondo

"Drammaterapia, figura & sfondo"
@ director
Il "filo" di questa relazione con il mondo e, contestuale, quello che ci ricollega, come una linea "dedicata", alle nostre esperienze passate (Langs), ad intrecciarsi insieme ed a intessere quella comunicazione così felice, fallita, stentata, complice, trascurata, rimossa, simbolica e reale...Dove siamo sfondo e figura nella nostra vicenda. Quando l'uno, quando l'altra? Quando insieme, se in fondo sembra che non si possa mai "non comunicare" (Watzlavick)?
Nell'esperienza ludica, attraverso il "filo", l'asta di bamboo, l'oggetto, si usa simbolicamente lo spazio-tempo per inserirvi la ricerca di una primitiva comunicazione tra due persone, "primitiva" perchè se ne cerca la lettura attraverso l'osservazione delle sovrastrutture, senza dimenticare che essa è anche e soprattutto quello; alla stessa stregua di una scienza, una politica, una religione permeate nel nostro pensiero "nevrotico" e da quello costituite. Ed il gioco conduce all'esplorazione del proprio Sè, alla definizione dei propri confini, consapevoli o meno ed alla dimensione "virtuale" della relazione che noi abbiamo dentro, prima ancora che nella prassi comunicativa. Nel gesto e nel movimento, nella postura e nell'arresto, essa relaizza la propria struttura e suggerisce l'implicita semantica. Un discorso che non vuole troppo "nutrire" la testa di questo gruppo, per non privare "la pancia" della sua potenziale intelligenza, ma a cui a volte è importante accennare. Dunque, la figura & lo sfondo...

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