Il Teatro un giorno ti incontra per strada o nella semioscurità di una sala. Ti spoglia di quanto sapevi, senza farti restare nudo. Ti fa riconoscere dietro le tue maschere ed annulla la distanza da esse. Ti restituisce all'umiltà dell'ascolto. In questo luogo, sei invitato a darti quale sei, uno in più dei centomila personaggi già incontrati.

venerdì 22 aprile 2011

Una Pasqua simbolica di intensa serenità


@ director
Desidero augurare una "pasqua" simbolica di intensa serenità all'Atelier e a tutti quanti ci seguono e sopportano le nostre performances, così strepitosamente imperfette e piene di "senso". E lo faccio con un fotomontaggio di qualche angelo rubato alla basilica di S. Pietro dalla macchina fotografica di mia figlia ed un sogno che Pulcinella ci ha regalato qualche giorno fa, recitandolo compitamente e coniugandovi tanta emozione. Grazie a tutti, grazie Pulcinella, Auguri.

"Un regalo per voi tutti con l'augurio di una meravigliosa Pasqua di pace e serenità: LA SCALA DELLA VITA.
Che belle le nuvole! E’ questo ciò che penso, mentre nella dimensione onirica di me adolescente cammino tra loro. I miei piedi scalzi ad accarezzare nel mio incedere spensierato questa morbida ovatta candida. Improvvisamente, innanzi a me una lunghissima scala a pioli di legno grezzo, con il naso all’insù la guardo per un attimo, con curiosità, cercando di capire dove può condurre. La vedo dissolversi tra i cumuli e con spensierata incoscienza, lentamente, inizio a la mia salita. Un piolo per volta. Decine, centinaia di piccole stecche di legno si inseguono sotto i miei piedi. Quando finirà? L’eccitazione della scoperta pian piano lascia il posto alla stanchezza. Ho paura. Non so cosa fare, non ne vedo la fine, vorrei tornare indietro, ma ci ripenso, non posso e non voglio arrendermi. Guardo in basso la lunghissima scala che si perde nel nulla, mi aggrappo con forza ai bordi che mi sostengono; sento che non ho più forza e la paura, la stanchezza, il dolore del lungo cammino lasciano ora spazio alla disperazione. Maledico la mia curiosità e mentre mi volto esausta per riprendere faticosamente il mio percorso... cosa vedo? Un enorme portone che prima non c’era! Afferro i battenti di bronzo, fauci di leone a sostenerle e con la poca forza ancora rimastami batto due colpi. Subito, come per magia, le grandi e pesanti ante si schiudono morbide quasi fossero ali e ciò che i miei occhi vedono ha davvero dell’incredibile. Un immenso giardino ombreggiato da alberi fioriti in una radiosa giornata di primavera inoltrata. Giù nel fondo una staccionata di legno e oltre solo cielo azzurro e nuvole. Tutti i colori hanno un’intensità tale che ne rimango rapita. Nel naso odore di muschio, fiori ed erba tagliata, ma ciò che maggiormente attrae la mia attenzione è il lento incedere di figure umane, tutte rigorosamente vestite solo di bianco. Una coppia in tipico stile Belle Epoque: lei sotto un enorme cappello, stretta in un bustino che le segna la vita, cammina ondeggiando la sua ampia gonna, accarezzando i fili d’erba sotto di sé. Per ripararsi dal sole, ha un graziosissimo ombrellino di pizzo. Accanto a lei un giovane uomo con i baffi all’insù e un cappello a cilindro le porge il braccio e l’ascolta rapito. Poco distante, un bimbo gioca rincorrendo il suo cerchio, un giovane soldato di una guerra non voluta appoggiato ad un albero, ascolta attento i racconti di due vecchi non più stanchi seduti su una panchina di pietra. Tutti nei loro abiti candidi sorridono e si muovono con dolcezza in quel verde e quell’azzurro limpido riscaldati dai raggi del sole che filtrano tra i rami. Quanta pace, quanta felicità! Sdraiata nell’erba, mi lascio cullare da questa sensazione e travolgere dall’emozione. Non vorrei più scendere quella scala e lasciare quel giardino, vorrei che il tempo si fermasse ora, per sempre, ma è mattino, mia madre mi chiama e risvegliandomi mi riporta alla realtà. “Perché mentre dormivi sorridevi? Cosa stavi sognando piccola mia?”- e lei - “Il Paradiso mamma!”. 
Un sogno di tantissimi anni fa, ero piccolissima, non l'ho mai dimenticato. Forse è davvero così, chi può dirlo. Con affetto, Pulcinella.

4 commenti:

  1. Aggiungerò questi angeli alla mia collezione. Faranno certamente una gran bella figura maestosi come sono tra i miei minuscoli angioletti. Buona Pasqua dal profondo del mio cuore Director e grazie di tutto - Pulcinella

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  2. Grazie Pulcinella per averci partecipato il tuo intimo Paradiso, è diventato un po' anche il nostro.
    Mentre raccontavi, ho pensato: "Chissà , magari è davvero così, o forse no, ma che importa, è bello pensare che un giorno avremo per noi un posto bellissimo in cui non c'è dolore e negatività, ansia e cattiveria."
    E le immagini che hai proposto hanno continuato a passarmi davanti agli occhi in questi giorni, a girovagare nel mio intimo saltando fuori all'improvviso, donandomi la sensazione che possiamo fare molto affinchè la nostra vita terrena sia così.
    Amore(per quello che ci circonda, per noi e per gli altri e per quello che facciamo), sogno (credere che in futuro avverrà quello che desideriamo e attivarsi affinchè avvenga), impegno (spingere caparbiamente e coraggiosamente nella direzione in cui vogliamo andare), consapevolezza e autocoscienza (credere in ciò che siamo e accettarlo con gioia). Tutto in un frullatore, due sorsi ogni mattina e via...
    Auguri di Buona Pasqua a tutto il gruppo, director in testa. Nero

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  3. Se questo è ciò che il mio sogno ti ha trasmesso Nero e se ha trasmesso anche solo una piccola parte di positività e benessere anche agli altri ascoltatori,comprendo ora con chiarezza perchè in tanti anni non l'avevo mai dimenticato. Nulla accade mai per caso. - Pulcinella

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  4. Pulcinè....anche io sono "entrata" nel tuo sogno....e..mi sono sentita piccola come te...ho provato molta tenerezza e molta voglia di guardare...in fondo...se c'è un'aldila'..è senza "tempo" sicuramente e senza tutti i limiti che assorbiamo noi nel corso della vita.C'è "l'essenza" degli "insiemi",non l'abito del futuro,del presente ,ecc.Andare a finire dentro la vita degli atri è una grande possibilità di esplorazione(e quindi conoscenza) che la nostra singola vita non può darci...quindi un grazie grazie a teche ci hai dato questo sogno.....ed ovviamente acora più grazie al DIRECTOR che mi ha "coptato"...ma non solo a me ..credo....(jolie)

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