Il Teatro un giorno ti incontra per strada o nella semioscurità di una sala. Ti spoglia di quanto sapevi, senza farti restare nudo. Ti fa riconoscere dietro le tue maschere ed annulla la distanza da esse. Ti restituisce all'umiltà dell'ascolto. In questo luogo, sei invitato a darti quale sei, uno in più dei centomila personaggi già incontrati.

mercoledì 4 maggio 2011

Teatro, Attore e Drammaterapia

Detesto essere riduttivo, ma è un esercizio impagabile quello di riassumere, condensare, affilare le idee finchè diventino concetti e condensati del racconto che riguarda l'uomo. In questo caso il mestiere dell'attore. In tale ottica, gli allievi dovranno leggere...la significativa collocazione dell'attore nella drammaterapia e ciò che la differenzia dal teatro propriamente detto. Sottintendo propedeutiche tutti quegli interventi già svolti e discussi sia nel blog del CDIOT che in quello dell' Atelier LiberaMente.
Ciò premesso...

Nel Teatro
L'Attore nasce al punto d'incontro dell'interprete (specifica scuola di formazione, specifica personalità artistica) ed il personaggio (caratterizzazione di un ruolo, nel contesto dell'opera teatrale).Dunque egli, nel teatro come nel cinema, è la risultante dell'incontro tra una personalità addestrata alla "finzione" ed un carattere, come voluto dall'autore ed individuato dal regista.
  • L'Attore, con tutta la macchina teatrale (scenografia, organizzazione) è "al servizio" del testo;
  • Il Testo è "al servizio" della comunità;
  • Il Teatro nasce dall'opera teatrale allestita (attore, regista, ecc) nell'incontro con la comunità.
Esso non è un edificio, non una compagnia, è piuttosto una "funzione" (artistica) che si esercita attraverso lo scambio "creativo" tra attore e pubblico. Perchè vi sia "teatro" serve almeno un attore ed uno spettatore (Grotowsky). Lo "spettacolo" è costituito da tale incontro.

Nella Drammaterapia
Laboratorio di Drammaterapia, "Il Pavimento delle Emozioni",
 DramaticaMente Teatro, Aprile 2011
  • Il Testo è "al servizio" dell'attore;
  • L'Attore è "al servizio" dell'interprete;
  • Il Processo Drammaterapico lavora nella direzione della spinta evolutiva della   singola personalità e del gruppo, nella ridefinizione di risorse e conflitti, confini e  compiti.
Nel Teatro Drammaterapico (ad esempio il Creative Drama & In-Out Theatre), il "processo drammaterapico gruppale" è "al servizio" della comunità. 

7 commenti:

  1. Faccio tesoro dell'esperienza vissuta con il piacere di chi scopre un mondo sconosciuto o ancor meglio dimenticato.
    Mi abbevero a questa fonte di conoscenza non razionale ma emotiva, con l'attenzione di un bambino che ascolta una fiaba, e mi stupisco con gioia di quanto ho veduto, di ciò che ho provato, nella certezza di aver finalmente trovato il bandolo della matassa, senza l'ansia di capire o necessariamente attivarmi per risolvere, soltanto ascoltare, guardare, sentire... Me stesso e gli altri...
    Nero

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  2. Quanto coinvolgimento in quella prova di improvvisazione, la non consapevolezza di quello che sarà ma di quello che viviamo lì.Emozioni forti vissute con stupore, ingenuità, gioia e anche dolore, ma con tutta l'autenticità che si può avere ,portare fuori risorse che abbiamo dentro di noi, sopite, a volte anche sofferte. Ho vissuto momenti particolari l'altra sera e riflettendo,ho pensato che aprendosi alla vita (scatola che si apre) è come percorrere una strada senza sapere dove sei e con chi. Non è importante saperlo, è importante percorrerla con gioia dentro. Quesdto gruppo è qualcosa di speciale e tu Director come sempre sei l'artefice.Astra

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  3. Incontri mai uguali, dove niente è conosciuto e saputo dove tutto nasce al momento,questo è veramente intrigante e bello. Innanzitutto chiedo scusa a Nero, per la foga con cui mi sono rivolto alui,in quel momento non volevo più comunicare ma soltanto affermare il mio pensiero,per la paura di soccombere o per vincere , quella battaglia infinita che l'eesere umano porta avanti per le sue paure. Mi sono reso conto di questo nel momento in cui ero nel cerchio e il Director mi ha fatto da specchio,facendomi vedere da fuori,e lì ho capito che ero rientrato nella guerra con l'altro, annullando i fili simbolici che ci permettono di incontrare l'altro. Senza comunicazione non c'è ascolto c'è solo aggressione,la conseguenza naturale è la difesa, quindi chiusura,non comunicazione.Tutti questi pensieri mi hanno riportato indietro nel tempo, quando alzavo il tono della mia voce per affermare me stesso e avere ragione. Avere questa consapevolezza mi fa sorridere, forse tutto questo è possibile perchè una delle tante risorse che sono dentro di me, ha illuminato la mia mente in quel gioco meraviglioso tra istinto e ragione.Questo è possibile grazie al gruppo e a me. Director grazie per lo specchio.Liberta

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  4. Accetto le scuse con piacere, caro Libertà, in effetti sono stato colpito dalla tua reazione, ma non sono caduto nel tranello del battibecco che afferma noi stessi.
    Del resto siamo qui per capire, e quelli che facciamo sono considerevoli passi in avanti.
    Ci hanno abituato a comunicare così, sta a noi la forza di cercare nuove strade e affrontare il cambiamento.
    Nero

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  5. Le vere "nascite" sono nei piccoli atti...anche "fuori scena"! Let's go on...

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  6. Emozioni forti e soprattutto istruttive quelle provate la scorsa sera.Situazioni che ti mettono in gioco,ti fanno prendere coscienza dei tuoi limiti e sorprendere di te stessa perchè mai avresti immaginato di raggiungere risultati che finora sembravano impossibili o quantomeno difficili da raggiungere.Non è per niente facile improvvisare e si fa l'errore di tirare fuori qualche vissuto personale.Ed è lì che esplode una bomba dentro di te e manda in frantumi convinzioni che avevano messo radici.Guardo queste macerie e con una gioa ritrovata dico che farò pulizia, butterò le macerie e costruirò nuove cose,sicuramente migliori delle precedenti

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  7. non mi sono firmata il commento era mio...Alice

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