I bisogni, prostituiti sulle strade dell'anima. Questa, dimenticata, via dal dolore, via dalla vita. Soltanto Via. Via che si perde nelle nuove strade del mondo. I lampioni o le camere dell'hotel compagni del viaggio per Sonia. Fedeli promesse, come cornici sempre eguali. Le paurose voragini del passato, sopese ad osservare il presente, succhiandogli tutta la forza e la vista. Ecco, la cecità che potrà vendere. Il passaggio delle cose attraverso il nostro cuore lascia strie colorate di buio, suoni e colori a dispetto delle stesse cose.Untouchable.
My Skin, by Natalie Merchant
"Take a look at my body/ Look at my hands/ There's so much here That I don't understand/ Your face saving promises/ Whispered like prayers/ I don't need them/ I don't need them I've been treated so wrong/ I've been treated so long/ As if I'm becoming untouchable/ Contempt loves the silence/ It thrives in the dark/ With fine winding tendrils/ That strangle the heart/ They say that promises/ Sweeten the blow/ But I don't need them/ No, I don't need them I've been treated so wrong/ I've been treated so long/ As if I'm becoming untouchable/ I'm a slow dying flower/ Frost killing hour/ The sweet turning sour/ And untouchable Oh, I need/ The darkness/ The sweetness/ The sadness/ The weakness/ I need this I need/ A lullaby/ A kiss goodnight/ Angel sweet/ Love of my life/ Oh, I need this/ Do you remember the way/That you touched me before/ All the trembling sweetness/ I loved and adored?/ Your face saving promises/ Whispered like prayers/ I don't need them/ No, I don't need them/ Oh, I needThe darkness/ The sweetness/ The sadness/ The weakness/ I need this I need/ A lullaby/ A kiss goodnight/ The angel sweet/ Love of my life/ I need this Is it dark enough?/ Can you see me?/ Do you want me?/ Can you reach me?/ Or I'm leaving You better shut your mouth/ Hold your breath/ Kiss me now you'll catch my death/ Oh, I mean it"
Music: Artist: Natalie Merchant lyrics, My Skin, Album: Ophelia, Year: 1998
sonia è bimba
RispondiEliminasonia è figlia
sonia è donna
sonia è mamma
solo dopo aver "superato" i quattro stadi della sua vita sonia riesce a trovare un equilibrio tra ieri-oggi-domani e riesce a diventare "untouchable"
La sua pelle è scorticata dagli eventi, ha perso sensibilità attraverso le vicende. Untouchable va inteso come "intoccabile" perchè nulla le suggerisce al tocco un'emozione piacevole, anzi non v'è alcuna emozione. Non nel senso di "niente le può far più male" o "ledere". Non u risultato, ma una perdita. Non ha fatto un percorso di crescita ma involutivo. La maternità è solo pezza alla sua costante emorragia.
RispondiEliminaChi sono? Guardare la maschera del nulla è avere paura del nulla,ho dato corpo ad una fantasia e così si è creato il mostro.Così si diventa intoccabili,illudendoci di vivere,mettendo coperte al nostro dolore,ahime! e sorrido,solo attraverso il dolore possiamo ripartire,ma dentro di noi, mai fuori.accettare ed essere consapevoli di questo,ci porta a vivere e guardare le cose per quelle che sono,consapevoli dei nostri limiti per poi decidere se andare oltre.Credo che solo a pensare a tutto questo, nella vita di tutti i giorni sia veramente difficile se non supportati da tutto quello che ci viene messo a disposizione dal Director e il gruppo,che contiene energie contrastanti,che creano qualcosa per cui questo possa accadere.Nessuno escluso.Liberta
RispondiEliminaE' purtroppo l'unica via; via dal dolore chiudendo ai sentimenti, per non sentire l'altrui tocco che sfiora ferite aperte e sanguinanti.
RispondiEliminaE sembra che in questo modo si soffra meno, si va avanti con la gioia di aver superato il dramma dell'anima...
Puoi far finta di non sentire, puoi smettere di gridare, puoi vivere dietro una maschera perennemente sorridente, quello -il dolore- è un fardello pesante da portare, e farà da apripista al tuo destino, che aspetta sul trono dei tuoi errori. E comincerai ad aver PAURA di non farcela, sentirai avvicinarsi il rischio di spezzarti, e tu purtroppo, sarai la prima inconsapevole e innocente vittima di te stesso e del tuo doloroso passato.
Nero
Vedo con "estremo" piacere che il processo ha lavorato...attraverso il Rinoceronte, attraverso Blubeard. Riconosco codici familiari ai nostri laboratori. Un pensiero evoluto che non può non trascinarsi dietro "spietatamente" anche tutta la vostra persona, la nostra persona!
RispondiEliminaIn nome di un amore e di false promesse,arrivi a prostituirti,a perderti,certe volte solo per un bisogno che scopri poi essere effimero.Riuscire a tirare fuori dal profondo la consapevolezza che ci porta a vivere senza la paura che a volte ci cristallizza,e stiamo lì, guardiamo ma non vediamo ciò che veramente ci dà dolore,accecati da quella paura e quindi diventiamo intoccabili,e alziamo muri invisibili per difenderci da noi stessi e dagli altri.Puoi nasconderti dietro a tante maschere,ma finirai sempre per guardarti riflessa nello specchio dell'anima.Astra
RispondiEliminaQuando il dolore uccide l'amore è la cosa più terribile che si possa vivere.Spesso l'essere umano non si rende conto del male che può arrecare al suo simile a volte tutto si cela dietro un velo sottile ricco d'incomprensione, di solitudine,non amore,di cose non dette, non accettate.Questo viaggiare si riempie di rancore, rabbia, odio, sentimenti che uccidono l'anima, che tenta di non affondare e che vuole a tutti icosti dare e ridare sprazzi di luce e battiti d'amore.Il dolore genera dolore, finche diventa la tua prigione...Beatrice
RispondiEliminaChiudersi nella gabbia dorata di un disperato tentativo di dire che puo' andare tutto bene, che va tutto bene.
RispondiEliminaCe l'hai fatta, Sonia, ti sei lasciata dietro la tua famiglia, il tuo padre-padrone, la falsita' di tua madre (doppio-giochista per debolezza o per scelta?), una sorella con cui purtroppo non riuscivi piu' a comunicare (nonostante i suoi tentativi di aiutarti), un ragazzo a cui non potevi svelare chi eri veramente. Ti sei finalmente liberata... Ora appartieni solo a te stessa, hai vissuto una vita, ora hai una figlia, brava! Ce l’hai fatta!
Stupida! Sciocca, semplice donna, e le ferite che hai dentro? E quel sangue che continua a sgorgare da esse? Non lo senti piu’ il dolore? Vorresti talmente non sentirlo piu’, che ti rifiuti di sentirlo anche se e’ li’, bruciante come sempre. Ma non puoi fermarti a considerarlo, basta sofferenze, I am a rock! I am an island! And an island feels no pain, and a rock never cries... (Sono una roccia! Sono un’isola E un’isola non prova dolore, e una roccia non piange mai...). Io, Sonia, posso vivere senza nessuno che mi ami o mi tenga la mano. Non ho bisogno di loro. Sono forte, sono indipendente, sono protetta dalla mia armatura (I am shielded in my armour).
O no...?
http://www.youtube.com/watch?v=PKY-smJ6aBQ&feature=related