Il Teatro un giorno ti incontra per strada o nella semioscurità di una sala. Ti spoglia di quanto sapevi, senza farti restare nudo. Ti fa riconoscere dietro le tue maschere ed annulla la distanza da esse. Ti restituisce all'umiltà dell'ascolto. In questo luogo, sei invitato a darti quale sei, uno in più dei centomila personaggi già incontrati.

mercoledì 25 maggio 2011

Dramatherapy Process as Shifting Cultivation

Dramatherapy Process as Shifting Cultivation.
(Dramatherapy Backstage, Astra and Fenice
in Sonia, the Rest of My Life, 13 maggio 2011)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
La "shifting cultivation" è una tecnica praticata dalle popolazioni che vivono ai bordi della foresta pluviale sempreverde.
Si tratta di una tecnica tipica nell'agricoltura familiare di sussistenza.
All'inizio della stagione secca avviene l'abbattimento di piccole parcelle della foresta secondaria attraverso i limitati mezzi delle popolazioni locali.
Le ramaglie vengono incendiate, le ceneri che si formano hanno un alto potere fertilizzante.
Poco prima dell'inizio della stagione piovosa vengono seminate diverse colture in consociazione. Molto spesso si tratta di specie amilacee da tubero (manioca, igname, taro, tannia), ma anche banano plantain, mais, arachide. La raccolta di queste specie varia a seconda del ciclo (dai 2-3 mesi fino a più di 24 mesi per le specie a ciclo lungo).
Vengono quindi ripetuti più cicli delle specie a ciclo breve all'interno di queste parcelle, il tutto caratterizzato da una "confusione" d'impianto: la consociazione non viene realizzata in maniera razionale come nell'agricoltura tradizionale, bensì in maniera disordinata. Ciò permette: di limitare gli interventi per l'eliminazione delle erbe spontanee, di far sì che le varie specie possano esplorare il terreno e lo strato aereo secondo le proprie esigenze, di limitare gli attacchi parassitari. Nel giro di pochi anni la fertilità decade quindi le parcelle vengono abbandonate per spostarsi in aree vicine non ancora disboscate. La foresta secondaria avrà una rapida ricrescita dalle ceppaie rimaste nel terreno.

Questo continuo abbattimento della foresta e la sua conseguente ricrescita è in perfetto equilibrio e quindi non viene arrecato un danno all'ecosistema foresta.
(in corsivo i perodi che si prrestano ad una corretta interpretazione della metafora)

7 commenti:

  1. @ Fenice
    incredibile vedere con quale ardore e passione portiamo avanti il nostro lavoro, veramente stupendo, la passione con la quale veniamo seguiti e' una delle maggiori spinte a fare sempre meglio.
    Un abbraccio a tutti

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  2. La ruota comincia a muoversi, fa muovere un poco anche le altre, tutà l'ingranaggio riceve una spinta, difficile fermare la forza del numero, se dietro vi è la qualità.

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  3. Fenice bentornato tra noi! - Pulcinella

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  4. Come è vero che nel disordine più grande puoi ritrovarti, senza tracciare solchi che delimitano la vita.Astra

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  5. Grazie Director di questo scritto,perchè la mia vita viene da un disordine e una confusione immane,dove cercavo di mettere ordine,perchè tutti mi parlavano dell'ordine per vivere e io non riuscivo,o ci riuscivo a termine.Ora sempre non so perchè,ma Tu lo spieghi bene, l'ordine che serviva era il mio in un processo naturale e guidato,non quello degli altri e così molte cose si sono sciolte e il disordine che mi appartiene a detta di molti è la sorpresa.Come in una foresta mai toccata dall'uomo lo spettacolo che si presenta agli occhi sono le foglie morte che saranno linfa e concime per quelle nuove.Questa è natura e vita.Liberta

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  6. Questo processo è fantastico ne prendo atto per far diventare fertili le mie esperienze passate, che forse sono causa di tanti malesseri interiori,e seminare cose nuove perchè da un punto si deve sempre ripartire trasformando il passato in un ricordo piacevole e in un arricchimento personale e non lasciarsi logorare dentro.Alice

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  7. Rivisitare il passato non nel presente, ma attraverso il presente (in questo caso con la sollecitazione di questo lavoro) permette di attribuire un senso diverso. L'attribuzione di senso non è una operazione di "verità". Immaginate il padre di Yara, sua madre, che perdonino il "vilgiacco", non hanno fatto una lettura della realtà che comporterebbe rabbia, vendetta...ma di attribuzione di senso ad una vicenda. Bravi Alice, Pilcinella, Astra, Libertà, Fenice!

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