@ director, sul laboratorio del 16 feb. 2011
L’Animale sta pasteggiando nella Savana, l’erba, una carogna o semplicemente sta strusciando il suo muso contro il pelo del suo compagno di branco. Qualcosa, sotto vento e più distante, gli rimanda l’odore di un predatore, di una preda, di un simile in specie. Poco dopo, il senso dell’udito o prima ancora quello della vista, se capace di spaziare lontano un orizzonte scoperto, potranno ridargli il senso di quanto accade…e può accadere, nell’incontro costante con la realtà. Dalla vigilanza “animale”, diffusa e sempre presente, ancorché consapevole, a quella mirata e selettiva, che esplora nuovi dati nella comunicazione con il mondo e decide le strategie..
Liberta è davanti a Pulcinella, spogliato (come anche lei) di tutti quelle apparenze convenzionali che giustificano l’incontro con l’altro…che spesso lo sorreggono finché questo non si declini con i veri contenuti, una discussione, un rapporto di affari, un conversazione con una tazza di caffè davanti e così via…L’ha posto lì il conduttore ed un brano musicale, dove armonia e melodia sono ampi come un respiro, è appena partito in sottofondo. Egli è improvvisamente colto da un’angoscia immotivata, privata e silenziosa, che solo più tardi potrà raccontare; intanto, ora il verbale è “vietato”. Pulcinella inizia a muoversi: le sue mani a raccogliere il viso e Libertà, di seguito, a imitarla, a entrarci dentro quel gesto, respirandolo poi insieme. Abitarlo con lei, probabilmente gli restituisce una “stampella” di senso e l’angoscia sparisce. Ora è parte di un respiro ed un battito di cuore comune, che procede all’unisono; un mix di gesti indivisi tra loro, che hanno –così a lui sembra- solo apparentemente,nel visibile, un tempo di proposta –Pulcinella- ed uno di risposta –quando egli la imita. L’Animale, nella Savana si è tranquillizzato. Quel rumore e quella figura che si muoveva lontano non era un predatore ed agli stesso non ha voglia di predare. Il Pascolo tranquillo tra simili è rassicurante, quando si dice che l’amicizia ha la funzione di proteggere da nemici invisibili e possibili, dal senso che l’istinto di sopravvivenza combatte, la morte. E’ in essa la vita, in barba ad ogni entropica concezione delle realtà…questo organizzarsi di cellule e respiri (i citocromi), pensieri ed energia più rumorosa, quella di un sorriso. Loro concludono sorridendo.
E' stata un'esperienza meravigliosa! Inizialmente una musica meravigliosa e tanti occhi fissi su di noi, poi improvvisamente non esiteva più nulla. Solo io e Libertà in una totale fusione di anime che si cullavano dolcemente al suono del battito dei nostri cuori <3 - Pulcinella
RispondiElimina@ Stella
RispondiEliminaDavvero unico anche il lavoro svolto mercoledì sera,il rivedere il gruppo e sentirsi bene e poter fare esperienze con persone che non fanno parte delle mie giornate quotidiane è speciale.Ed è bello anche questo: avere un qualcosa in comune e condividerlo e sorridere, piangere, provare emozioni. Indescrivibile e non semplice da spiegare per chi non frequenta questo corso fantastico, nel quale ogni incontro è unico. Non non sai mai cosa ti aspetta e la curiosità è tanta e quando arrivo alla fine del tempo... penso sempre "non avrei mai pensato questo fosse possibile" Come nella vita, a volte mi trovo davanti a persone che credono di sapere tutto, ma non potrà mai essere così, abbiamo sempre da imparare dal più grande al più piccolo. L'atro giorno, per esempio, avevo voglia di tornare un pò bambina e allora sono uscita con degli amici, ho comprato dei coriandoli e ci siamo divertiti a giocare con dei bambini. Credetemi, è stata un'emozione incredibile vedere famiglie che ci guardavano e avergli strappato un sorriso senza far nulla e io nel frattempo sorridevo dentro e fuori, perchè mi sentivo libera, senza pensieri, senza pregiudizi. A volte basta davvero poco e ogni singolo coriandolo mi faceva ricordare la mia infanzia, quando andavo in giro con i miei genitori ma giocavo con bambini della mia età. Questa volta è stato ben diverso, emozionante, cerco di dare a ogni gesto un'importanza dove sia più importante o dove meno, ma che ci sia per non arrivare che tutto sia scontato o banale e infatti ecco perchè dico che questo teatro mi sta aiutando davvero tanto. Perchè cerco di vivere la vita per ogni sua sfaccettatura, bella e brutta, fermarsi un istante e pensare a quante cose che facciamo durante una giornata che ormai pensiamo sia normale, dall'aprire gli occhi, dal fare colazione al prenderci un caffè con i colleghi...L'altro giorno allora ho pensato una frase dopo il laboratorio e l'ho pubblicata su facebook: prima di dire se il bicchiere e mezzo pieno o mezzo vuoto, bisognerebbe osservare e avere un bicchiere, osserviamolo perchè è da lì che parte tutto, anche se l'acqua in sè è un elemento importante, anche il bicchiere lo è allo stesso modo, ma esso la contiene ....insomma una fusione..ma entrambi possono essere! E questo lo viviamo nell'amore nel lavoro in tutte le cose...
Mi sono prolungata troppo, ma sono felice di aver scitto cosa mi passa nella mia testolina...
dedico inoltre un grazie speciale al director per credere in me! Un bacio grande e buon fine settimana a tutto il mitico e unico gruppo!
Le migliori "dediche" le possiamo fare anche a noi stessi, hai ragione.
RispondiEliminaChe sciocco preoccuparmi dei movimenti, forse era lì l'angoscia, poi per magia e per potenza del teatro tutto svanisce entro in una condizione di non condizione e avverto dolcezza e contatto con l'altro attraverso un respiro come l'aria che incontri quando cammini.Potenza e forza del teatro è risvegliare, scoprire e riscoprire tutto questo. Considerazione: tutto ciò già è dentro di noi, altrimenti non potrebbe uscire allo scoperto in pochi secondi, è veramente sorprendente. Grazie di questi incontri, e a te caro Director che permetti tutto questo.Liberta
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