Il Teatro un giorno ti incontra per strada o nella semioscurità di una sala. Ti spoglia di quanto sapevi, senza farti restare nudo. Ti fa riconoscere dietro le tue maschere ed annulla la distanza da esse. Ti restituisce all'umiltà dell'ascolto. In questo luogo, sei invitato a darti quale sei, uno in più dei centomila personaggi già incontrati.

lunedì 13 giugno 2011

Drammaterapia, il Dialogo nell'Interprete

Creative Drama & In.Out Theatre, Nina Maroccolo
in un momento performativo, 2011
In più occasioni, ci siamo soffermati a discutere quel particolare processo psicologico e metapsicologico (psicodinamico) che inerisce quanto avviene nel setting drammaterapico, sia che questo si rivolga alla clinica che in un percorso sulle "risorse", come quello di DramaticaMente Teatro.
Per essere più esemplificativi e chiari riferiamoci alla foto allegata (cfr. foto).
Sul lato sinistro, troviamo l'interprete impegnato nella sua performance drammaterapica. Quest'ultima sollecita un dialogo interno che si svolge sia nel profondo (area delimitata dal rombo centrale ), che nel campo del visibile (restante area), nei due aspetti del "consapevole con se stesso" e del relazionale, la  "comunicazione esterna". Il personaggio raffigurato nel lato destro della foto costituisce la rappresentazione di questo dialogo. Tutto quanto  descritto rappresenta lo stimolo a quel dialogo, con costanti rimandi tra il dentro ed il fuori, nel campo della "finzione" (In-Out Theatre). Essa offre una cornice "protettiva" rispetto ad identificazioni troppo intense e differisce in tempi e in una specie di trasferta nell'inconscio quanto si va elaborando.  L'insight  (la comprensione) è agito, come nel metodo psicodrammatico, non "analizzato", ma la modalità, rispetto a quest'ultimo è velatamente autobiografica.

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