Il Teatro un giorno ti incontra per strada o nella semioscurità di una sala. Ti spoglia di quanto sapevi, senza farti restare nudo. Ti fa riconoscere dietro le tue maschere ed annulla la distanza da esse. Ti restituisce all'umiltà dell'ascolto. In questo luogo, sei invitato a darti quale sei, uno in più dei centomila personaggi già incontrati.

giovedì 8 settembre 2011

In prossimità del nostro Workshop sul Principe Rospo!



A proposito di questo ranocchio...
Quest'uomo...stanco nel compromesso, per il compromesso, del compromesso, nella stagnante acqua dei propri ideali e timori. Convinto che basti muoversi, agire, imbrogliare la vera storia dei propri pensieri e bisogni più autentici, oltre quelli che la cultura gli consegna, per non cadere nella disgrazia di una "storia" personale e sociale che invece è sempre la stessa. Con l'alibi di un vigore fisico che lo fa gridare sulla sommità della vetta; se serve, affrontando gelo e tormenta, deserti ed eserciti. In fuga in avanti, a sorpassare la propria ombra, in un gioco infinito. Finalmente, egli si osserva. Posa il gladio sulla riva immota dello specchio d'acqua scuro...che a poco servirebbe, maldestramente afferrato dalle dita di una zampa allungatasi durante la notte dell’evoluzione. Nel riflesso, pallido anch'esso, della luna e al canto di di qualche prossimo verdognolo compagno di salti:
"Ma quando sono solo con questo naso al piede,che almeno di mezz' ora da sempre mi precede, si spegne la mia rabbia e ricordo con dolore che a me è quasi proibito il sogno di un amore...
Quest'uomo, questa donna devono scoprire che non basta discutere di filosofia e scienza od imbrogliare il senso di morte con gli ideali e l'istinto di procreazione, perchè vi sia un senso alla propria avventura. Un capriccio della natura, un soffio del Dio, li ha tolti dall'acqua sepolcrale della coscienza, forse l'amore può "destinarli" più compiutamente ad un incontro. La strada della rinuncia, quella della sfida? E' il caso di dire che, in questo caso, non vale il tertium non datur. Biologia e cultura dialogano dentro comunque e la coscienza di questo dialogo, mentre si svolge, è la terza via..

4 commenti:

  1. Quando la storia di un ranocchio ci appartiene,viviamo inconsapevolmente prigionieri di noi stessi e delle nostre storie,senza neanche rendercene conto,correndo sempre dietro la nostra ombra,in un gioco infinito,confrontandoci sempre con gli altri,non occupandoci mai di noi,e così non sappiamo mai chi siamo.E come per Cyrano,nel momento in cui il suo naso diventa una parte di se e non un difetto,ecco che qualcosa può cambiare.Come molte volte,succede,non c'è niente da cambiare,ma soltanto cambiare la percezione di quello che siamo.Questa è la terza via,c'è sempre una terza via.Mai e poi mai avrei pensato che un ranocchio e Cyrano mi avrebbero portato così lontano,tutto questo è molto bello.Grazie Director.Liberta

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  2. "Finalmente egli si osserva...".
    L'evoluzione autentica di un essere che comprende finalmente che la lotta profonda è contro le proiezioni della sua mente; specchi che riflettono l'immagine che ha di se, e non quella reale, ombre che si allungano all'infinito, alla velocità direttamente proporzionale allo sforzo per superarle.
    Esausto, l'inconsapevole guerriero può scegliere di smettere di lottare, accettando i suoi limiti, o magari soccombere, scegliendo di non vedere e sentire, per paura di perdere quell'effimera conquista finora realizzata.
    Nero

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  3. Qualcuno/a ha avuto il coraggio di lamentare, nostalgicamente, le discussioni su questo spazio...come se tutti dovessere scrivere per lui/lei! Meno male che esiste uno Spartaco che mantiene la valorosa tradizione romana! Roba da non credere. Sembra di stare nella metafora evangelica di chi lamenta che gli altri abbiano un frustolo nell'occhio, mentre è personalmente completamente accecato. Coerenza!

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  4. da quando partecipo agli incontri del gruppo non ero mai riuscita a lasciar andare il mio IO c'era un qualcosa che tratteneva tanto tanto tanto le mie emozioni anche se forse agli altri non traspariva questo visto che comunque amo il teatro e ci mettevo comunque passione nell'interpretazione ma ieri sera siamo/ sorry sono andata ben oltre in uno stato di in/out profondo e bellissimo da sperimentare spero che ognuno di voi possa tirare fuori dal proprio stagno i propri rospi e trasformarli in ..principi!! yoyo

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