Il Teatro un giorno ti incontra per strada o nella semioscurità di una sala. Ti spoglia di quanto sapevi, senza farti restare nudo. Ti fa riconoscere dietro le tue maschere ed annulla la distanza da esse. Ti restituisce all'umiltà dell'ascolto. In questo luogo, sei invitato a darti quale sei, uno in più dei centomila personaggi già incontrati.

lunedì 1 agosto 2011

L'ascolto in Drammaterapia


Il brano che segue costituisce uno stralcio di dialogo tra un attore dell'Atelier e il director, in calce ad una piece lì appena lavorata nel laboratorio che, apparentemente, ha in comune con quanto descritto solo la cornice di un “mattino”, del “risveglio” all’incontro con il mondano, alla potenziale “risignificazione” della vicenda personale (A= attore, D= director).
A- Ci sono cose che arrivano quando le cerchiamo, ci sono cose che arrivano perché ce le aspettiamo, ci sono cose che, indipendentemente dall’uno o dall’altro dei sopraccitati motivi, arrivano comunque, e sia che inducano in noi sentimenti positivi o negativi, sono quelle che sicuramente muovono più energia interiore”
D- Si, ci sono cose che esistono solo grazie ad un “ascolto” differente. Quello dove ci si trova ad avere chiaro il senso dell’eco dentro della vita affaccendata fuori, importante o banale che sia. In una civiltà che non può dimenticare di avere questo impiccio straordinario che è la coscienza, potrebbe esservi più spazio per meditare senza l’urgenza dei temi. Già il “ricatto” della nostra finitezza è così urgente su questo veloce tratto di strada chiamato vita e pensare permette di sapere che ci si trova in viaggio e si scoprono quelle cose di cui tu parli…”
A- E’ vero…saltano fuori dal cappello di un mago, le trovi in mezzo alla strada dietro l’ennesima curva, le avverti guardando il cielo stellato, le percepisci quando stai insieme a una persona speciale… O te le ritrovi dentro solo perché hai guardato con gli occhi diversi che dicevi…
Nei giorni in cui non vado al lavoro, mi alzo e mi preparo il caffè, nel silenzio del mattino e di una altrettanto silenziosa cucina che affaccia sul cortile interno dello stabile in cui abito.
“Lei” mi segue, e silenziosamente mi osserva compiere gesti ormai consueti, mi guarda bere il caffè, e altrettanto silenziosamente aspetta che mi preparo per uscire. Parliamo un po’, anzi parlo solo io, ma lei è un’ottima ascoltatrice, direi che pende dalle mie labbra…
Scendiamo velocemente le scale, lei mi precede, ma ad ogni pianerottolo si ferma e aspetta il mio arrivo, per poi sorpassarmi nuovamente mentre affronto la rampa in discesa. E’ il suo modo per farmi capire che è felice, lo leggo nei suoi occhi e in atteggiamenti ormai noti. Apro il portone e usciamo in strada, ancora non intasata dal traffico e dai pedoni.
Parlo di Luna, la mia femmina di Labrador, che accompagna la nostra vita da più di tre anni, e che, a suo modo, mi ha fatto notare cose che non avrei pensato di scoprire. Alcune espressioni del muso, certi atteggiamenti del corpo, ci spiegavi una volta,, sono comuni a tutti gli esseri viventi. Riguardano quel moto “miracoloso” che ha separato dall’indistinzione un “distinctum”, che ha fatto emergere la vita.
Un cane particolarmente espressivo, specialmente se vive a stretto contatto con la famiglia all’interno di un appartamento, instaura un rapporto di intesa fatto di gesti ed espressioni che non lascia spazio a fraintendimenti, cosa che a volte manca nel rapporto tra esseri umani basato sul verbale…Ciò che ha consentito la nostra evoluzione paradossalmente diventa un limite…
A me accade di cercare la risposta nel fatto che spesso la comunicazione verbale non è vero, o almeno non è tutto, omette e nasconde parti di noi che non vogliamo arrivi al nostro interlocutore ed anche a noi stessi, per quella difesa, quel pregiudizio, quella difficoltà che ci fa muovere con circospezione evitando gli “errori”. Il verbo, che grammaticalmente definisce l’azione nel tempo e nel luogo spiegandola in maniera inconfutabile, diventa, nell’accezione che definisce la capacità comunicativa propria degli esseri umani, lo strumento per circuire l’altro e per spiegare il meno possibile di ciò che vogliamo realmente comunicare, rendendo il nostro parlare una schermaglia fatta di pronomi, aggettivi, avverbi, sostantivi ed esempi che cercano di far capire “fuori” e poco o nulla “dentro”.
D- Ricordi…abbiamo lavorato con Ionesco questa babele di parole e significazioni, questo affannoso e “rinocerontesco” modo di vivere nel pregiudizio il timore del nuovo…
A- Credo sia per questo che spesso avvertiamo la necessità di un rapporto con quel compagno di viaggio che è un gatto un cane, un animale; l’animale non ci giudica, non soppesa, certamente valuta e ti dià il segno di quanto tu mostri e non fa scattare in noi il riflesso del nostro pre-giudizio.
E come Luna ed io ci capiamo con uno sguardo, allo stesso modo oggi sento molto più istintivamente le persone che ho davanti, e questo mi rende la vita molto più semplice e… leggera.
Se la difficoltà è una risorsa, perché ci rende migliori accettandola e lavorando per superarla, se la vita è un cammino da affrontare serenamente impegnandosi a dare il 100% delle proprie energie, continuo a cercare le mie risorse; dentro di me, specchiato negli altri, perfino negli occhi del mio cane.

1 commento:

  1. Rispondere il 21/8,ad un post del 1/8,è un pò strano,come se qualcuno ti dice una cosa e tu rispondi dopo venti giorni,il minimo che può succedere è che l'altro gia se ne è andato.Spero non succeda.Leggendo mi sono ricordato che ho scritto quelle cose,veramente belle.E' vero,che l'essere umano fa del tutto per coprire la parte migliore di se,fortunatamente c'è qualcuno che glielo fa notare,e mentre leggevo,mi è salito un pensiero e ho fatto una considerazione:continuamente parlo con persone più o meno risentite delle ingiustizie,dei torti e di questa vita che non va,ascolto e quando rispondo quel sentimento non mi tocca,e escono da dove non so delle cose che non hanno niente a che vedere con le ingiustizie della vita,eppure l'altro mi ascolta.Tutto questo senza che io me ne accorga quando succede,magari ora mi rendo conto di questo,dopo aver letto il post.Grazie Ermanno,a presto.Liberta

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